Cancilleri recensisce Franco Enna

di Tina Cancilleri

Di Franco Enna ho letto per la prima volta nel saggio I soliti ignoti, di Salvatore Ferlita . Il suo vero nome era Franco Cannarozzo , ed è un autore dimenticato, ma che ebbe una certa notorietà negli anni ’50 e ’60. (ma.mi.)

Franco Enna. Carnet d’amore

Accade spesso che alcuni autori, dopo il successo iniziale, cadano del dimenticatoio fino a quando qualche “occasionale” lettore non rispolvera la propria libreria e, con essa, le pagine ingiallite di un vecchio libro.
È questo il caso, nell’ultimo periodo, di Franco Enna (alias Francesco Cannarozzo) un prolifico scrittore di racconti gialli (è stato definito il “Simenon italiano”) e di fantascienza, nonché drammaturgo, poeta, giornalista, soggettista e sceneggiatore televisivo siciliano.
Il suo “fervore letterario” si concretizza tra gli anni Cinquanta e Sessanta ed è in questo lasso di tempo che egli pubblica un numero cospicuo di gialli arrivando addirittura a sfornare un romanzo ogni quindici giorni per due anni di seguito, tanto da scrivere complessivamente quasi 150 opere.
Ma…esistono sempre i ma…se da un lato la sua notorietà è relativa alla sua produzione di “gialli d’arte”, dall’altro lato questa etichetta appare assai riduttiva rispetto alla varietà ed eterogeneità di generi e forme letterarie in cui si articola l’opera di Enna.

Nel caso specifico dell’ ”Enna poeta” risulta particolarmente interessante soprattutto la “consapevolezza”, da parte dell’autore, che l’amore è “l’unica possibilità di eludere la condanna alla solitudine e alla disperazione”.
All’interno della raccolta Carnet d’amore l’autore rende l’esperienza un’avventura senza limiti in cui, attraverso una “virtuale” e spirituale forma di empatia, si esplorano incontaminate frontiere del cuore e dell’animo dando spazio a forme linguistiche e figurative che diventano straordinaria alchimia tra anima e corpo, natura e anima. Così “elementi” come isole, altipiani, abissi, turgide vette, da semplici nomi rappresentanti il reale assurgono ad espressione simbolica di tutte quelle “perfezioni” relative al corpo della donna amata.
Il lettore, quasi senza rendersene conto, si ritrova meravigliosamente immerso e catapultato in un mondo fascinoso ed affascinante in cui la donna, anima mundi, diviene un tutt’uno con la propria corporeità lasciando “intravedere” anche l’immaginifico.

[già pubblicato su mediterraneoforpeace.it]

Edizione: Papiro Editrice
Collana: Poesie
Data Pubblicazione: 1989
Pagine: 37 pag.
Prezzo: 7,25
Isbn: 88-85214-01-0

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