In fondo al viale

di Salvatore Briguglio

Ricevo questi passi scelti da “In fondo al viale” e volentieri li pubblico (ma.mi.)

IN FONDO AL VIALE – Sui passi di un cantautore siciliano
A cura di Filippo Briguglio

1 – Dall’Appendice del libro IN FONDO AL VIALE – SUI PASSI DI UN CANTAUTORE SICILIANO
Gli anni Sessanta e Settanta sono stati anni di radicale cambiamento nel costume e di rottura delle regole sociali predeterminate. La musica divenne il veicolo di espressione delle ansie di generazioni che cominciavano a interrogarsi e a interrogare. Infatti nel periodo che va dal 1965 al 1977 per i giovani le canzoni rappresentavano il pane quotidiano contribuendo in modo determinante a diffondere nuove energie.

Con la diffusione delle prime chitarre made in Italy Eko, dal prezzo abbordabile, tutti potevano permettersele e ci voleva poco ad imparare gli accordi essenziali per poter cominciare. Non è un caso dunque che la chitarra divenne così il primo strumento musicale effettivamente di massa.
E’ in questo clima che cominciarono a fiorire un po’ ovunque i complessini e i festival musicali, e Messina e i suoi comuni non furono davvero da meno. I musicisti si ritrovavano in posti come il fornitissimo “Club del disco” di via dei Mille o la jeanseria “Piper Market” di Angelo Tavelli, in via Ettore Lombardo Pellegrino, vicino a “Sandro e Nino”, frequentatissimo salone da barbiere.
Tante le manifestazioni musicali che si avvicendavano in quegli anni, alcune organizzate nei più importanti istituti ecclesiastici della città. Negli anni ’70 – ’72, ad esempio, al Domenico Savio, grazie al prete salesiano don Giordano, si organizzavano concerti dove transitavano tutti i gruppi dell’epoca, mentre il S. Ignazio era sede di un affermato festival.
Non mancarono di certo i complessi coi nomi di animali, come voleva la moda dell’epoca lanciata da Beatles, e subito accolta dai Camaleonti, i Corvi,… A Messina, infatti, alcuni dei gruppi che andavano per la maggiore si chiamavano Sorci verdi, Ragni, Ragni Rossi, Avvoltoi, Faine, i Blue Birds, Green Rats, Delfini dello Stretto. A questi si affiancarono i celebri Gens, dalle cui ceneri nacquero gli Opera e La Nuova Gente, che pure seppero dare lustro alla città, e tanti altri, come: gli Accattoni, gli Angeli Azzurri, gli Antisociali, gli Avvoltoi, Azione classica, i Baronetti, i Black Stones, i CALCUTTA, i CASTELLANI, i CONCORDI, i CONSOLI, i DELFINI, gli EDIZIONE STRAORDINARIA, GLI ESTREMA SENSAZIONE, i FOPS, I FRIENDS, i G. MEN, i GIANTS, gli H2SO4, i CUORE, le LAMETTE, LES PIVOTS, i LORDS, i MARTIN 38, i MAUSOLEO, i MERCURIANI, i MESSERI, i MINI BOYS, i MODULO, i NOMADI, l’ORCHESTRA SGRO’, OSKAR BOYS, i PENATES, i POWERS, i PUNTI CARDINALI, QUELLI DEL SUD, I SENATORI, I SOLITARI, I SOTTOSCRITTI, SHOW GROUP PREDONI, I SUNDAWNERS, I TABERNA MYLAENSIS, TOMBA DEGLI ABISSI, I .VOX FIVE e tanti altri.

2 – Dall’intervista di Filippo Briguglio a Salvatore Trimarchi del libro IN FONDO AL VIALE – SUI PASSI DI UN CANTAUTORE SICILIANO
Siamo alla fine degli Sessanta. Messina era in uno dei suoi periodi più belli. I suoi punti di ritrovo “storici” erano la rosticceria Nunnari, il ritrovo Irrera, il bar Select, la rosticceria Borgia, il cine-teatro Savoia, il cinema Trinacria, la sala giochi Cardullo e la sala Biliardi Sport – entrambi ubicati nelle adiacenze di piazza Cairoli -, la passeggiata a mare, il viale San Martino, che si percorreva in lungo e in largo, avanti e indietro, “vaschiando”, come si diceva. Vivace e abbastanza sicura, si animava d’estate specie quando la rassegna cinematografica, atteso evento, accendeva le luci della ribalta sulla città che, nelle calde serate estive, assaporava il gusto della internazionalità con la presenza di attori italiani e stranieri che affollavano la terrazza dell’Irrera a mare, godendosi il fascino dello Stretto, mentre sul gigantesco schermo all’aperto scorrevano i fotogrammi di tanti film di successo. Ma Messina risucchiava nelle sue abitudini anche le tante compagnie teatrali che, dopo essersi esibite al Teatro Savoia, placidamente indugiavano, nella bella stagione, ai tavolini del succitato Ritrovo, ganglo vitale nella vita cittadina e cuore palpitante del salotto pubblico di Piazza Cairoli, in fondo al Viale San Martino. Al bancone, o tra i tavolini sistemati sotto gli alberi, si consumavano granite e gelati, amori e chiacchiere, affari e pettegolezzi. Qui si incontravano i messinesi mescolati ai turisti che, sbarcati dalle navi da crociera o arrivati a bordo di grandi pullman, dopo aver visitato il Duomo e la Riviera, ed essersi tuffati dove il mare è più blu, non si negavano “lo spongato” di caffè o di gianduia, “lo schiumone” ai vari sapori, “la cremolata di fragola”. Qui si consumava il tempo del relax, guardando o partecipando al passeggio sul Viale San Martino, commentando i fatti politici, i fatti cittadini, i fatti propri e i fatti degli altri.
Si parlava e si sparlava. E si cantava… Qui, in una calda notte settembrina del ’69, nacque uno dei più noti successi canori di quegli anni…

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2 risposte a In fondo al viale

  1. Tanino Destro dice:

    ho per caso trovato l’articolo di Salvatore Briguglio “in fondo al viale” e mi sono ricordato e riconosciuto in quanto scritto. Io, Tanino Destro insieme a Vittorio Lombardo, Elio Galletta, Mimmo Papa, Gianfranco Picciotto e Totò Traina, questi ultimi tre sostituiti dopo da Manlio Deodato e Giacomo Lo Schiavo abbiamo fondato i P enates, gruppo attivo fino al 1973 e appunto mi sono ricordato della mia bella Messina delle serate nello splendido giardino dei limoni della Macina dove ci divertivamo a suonare e divertivamo anche chi ci stava a sentire e penso chi come mè è oggi sessantenne si ricorderà certamente di noi. Bei tempi, bella gente e soprattutto ci si divertiva in maniera sana senza doversi aiutare con spinelli ecc. l’unica nostra droga erano le ragazze e la coca…cola. Colgo l’occasione per salutare tutti gli amici musicisti del tempo ed in particolar modo Salvatore Trimarchi che ha scritto in fondo al viale, Fully Ricciardi, mitico cantante dei Gens che ancora porta in giro per l’italia la sua voce cantando da tenore ed i miei amici Penates che mi hanno consentito di suonare da Messina alle Eolie, a Palermo ad Aci Castello ecc. ecc.. Grazie ed in bocca al lupo per tutti.

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