I dieci giorni che sconvolsero il mondo. A Piazza Armerina una mostra e un libro ricordano il centenario della rivoluzione d’ottobre

Nulla Die, casa editrice piazzese, ha deciso di tentare nuove avventure. In particolare, ha deciso di dedicarsi, oltre che alla abituale produzione di opere di narrativa contemporanea, anche alla ripubblicazione di testi più noti, classici, per così dire, in nuova traduzione.
Questa nuova avventura inizia con la riproposizione di un’opera particolare, con la quale, idealmente, celebrare il centenario della Rivoluzione d’Ottobre.
Ecco, quindi, nella traduzione di Antonio Masciulli, “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”, del giornalista e inviato statunitense John Reed, che fu testimone diretto dei fatti del 1917.
Un libro che, come recita la quarta di copertina “è forse il più longevo degli instant book.”
Instant book vecchio di un secolo esatto, ma che “mantiene intatto ​ ​tutto il suo fascino”.
Ancora dalla quarta.
“Il libro — in un equilibrato mix fra reportage, romanzo e saggio — racconta in maniera appassionata la Rivoluzione russa. Una narrazione coinvolgente che, ​superando ogni steccato ideologico, renderà il lettore di ogni tempo e di ogni luogo complice del sogno dell’autore in un mondo liberato da guerra e sopraffazioni.”

La copertina del volume è ricavata da un’opera di Guglielmo Manenti, artista che vive e lavora a Modica.

Dal 10 al 17 dicembre, le sue opere saranno esposte presso il centro polivalente di Monte Prestami, a Piazza Armerina. La mostra, dal titolo “I dieci giorni che sconvolsero il mondo: Majakowskij e la rivoluzione russa”, sarà inaugurata il 10 dicembre 2017, alle 18,00, presente lo stesso Guglielmo Manenti. Nell’occasione, il pubblico potrà ascoltare un concerto del chitarrista Stefano Meli.
Il 17 dicembre sarà la volta del libro. Alle 18,00, sempre a Monte Prestami, “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”, in nuova traduzione, sarà presentato al pubblico.

L’evento è frutto dalla collaborazione tra il Consorzio Turistico di Piazza Armerina (CO.P.A.T.), il Comune e la casa editrice Nulla Die.

 

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