Ad Arthur Dent vogliono demolire la casa. Pare che si trovi giusto sul tracciato di una superstrada. Così, una mattina, Arthur, vede delle ruspe gialle avvicinarsi. ma.mi.
La faccenda riguardava una tangenziale. Era una faccenda che lui aveva appena scoperto. Nei canali d’informazione più riservati era nota già da mesi, anche se sembrava che nessuno ne fosse mai stato informato.
[…]
Arthur uscì di casa e si sdraiò davanti al grosso bulldozer giallo che stava avanzando lungo il viottolo del suo giardino.
[Ovviemente i lavori si bloccano. Un certo Prossner tenta di far desistere Arthur dalla sua protesta così da completare la demolizione entro il tramonto.]
” – Su, piantatela, signor Dent – disse – non potete farcela e lo sapete. Non potete stare sdraiato davanti al bulldozer all’infinito
[…]
Arthur bettè le mani nel fango in cui era steso, producendo un ciac ciac.”
[…]
Disse [Prossner]: – Avevate tutto il diritto di fare eventuai rimostranze o di dare eventuali suggerimenti quand’era il momento, non vi pare?
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