Davide Camarrone: Zen al quadrato

di Mauro Mirci Zen al quadrato è un piccolo gioiello letterario, di scrittura lieve e veloce, ma di sostanza grave come il dolore per l’irrealizzabilità di un sogno o la scomparsa di una persona amata. Una storia raccontata da quattro personaggi appartenenti alla stessa famiglia. L’inizio coincide con il trasloco… Continue reading

Pietrangelo Buttafuoco. Sono cose che passano

di Mauro Mirci Vi è una fonte, a Leonforte, un lavatoio fatto costruire dal fondatore della cittadina, nel ‘600, dal principe Nicolò Placido Branciforti. La vulgata vuole che sia un omaggio del principe alla moglie fiamminga, per ricordarle il rumore delle acque del paese natale anche nell’arsura dell’entroterra siciliano. Nel… Continue reading

Randazzo. Il vero amore è una quiete accesa

di Mauro Mirci Nella notte dei tempi, quando gli dei percorrevano la terra, Ade rapì la giovanissima Kore e la condusse con sé nel mondo ctonio. Demetra, madre di Kore, giustamente irata per il sopruso di Ade, disattende ogni suo compito, con grave danno per il mondo è l’umanità, che… Continue reading

Le ripetizioni, di Giulio Mozzi

di Mauro Mirci C’è un dosso, una partenza in salita, nel romanzo di Giulio Mozzi, che si supera verso pagina 21 o 22, al momento in cui Mario, il protagonista, dialoga col giardiniere e scopre che il bosso del quale ricordava l’odore – era sicuro che quell’odore di bosso avesse… Continue reading

LA SICILIA SEDUCENTE E TRUCE DI VITO CATALANO

di Enzo Barnabà Vito Catalano ha appena pubblicato il suo quinto romanzo (“Il Conte di Racalmuto”, Vallecchi, 2021) ispirato a una fosca vicenda di quattrocento anni fa che resta viva nella memoria del paese in cui avvenne. Quando era ragazzino e passava le estati nella casa di campagna del nonno… Continue reading

C’era una volta un re

Concetto Prestifilippo ricorda Sebi Arena e il suo Muntraöngh Muntraöngh era il nome della contrada. Celava rimandi fatati. Ore di marcia per raggiungerla. Il sentiero era tortuoso, il sole implacabile, le cavalcature stanche. L’ultimo baluardo era una vetta baluginante, Muntraöngh, Monte Navone. La cima della montagna era un pianoro accidentato. Dalla… Continue reading